Donne e archeologia: le Heroines di MedeART
Il connubio donne e archeologia è forse uno dei più longevi della nostra disciplina: sono state tante le donne che, nel corso dei secoli, possono essere annoverate a ragione tra le pioniere dell’archeologia e ancora oggi la percentuale di archeologhe che lavorano in cantiere è nettamente predominante (si veda a questo proposito Archeosocial, p. 11: l’archeologo tipo in Italia è una donna di 37 anni che lavora prevalentemente come libera professionista. Tra gli archeologi le donne sono pari al 70% del totale . Dati desunti dal report Discovering the Archaeologists of Europe a cura della Confederazione Italiana Archeologi) rispetto alla presenza maschile.
L’archeologia dunque è femmina.
Non solo in cantiere, ma anche fuori dai panni costituiti da caschetto, scarpe antinfortunistiche e trowel, sono infatti tante le archeologhe che si sono reinventate negli ambiti più disparati delle professioni legate ai beni culturali, anche se non direttamente legate a #lafanga della stratigrafia.
Questa nuova rubrica del blog è dedicata a loro, alle Eroine della precarietà e della autodeterminazione femminile.
Non potevo quindi non iniziare a parlare di donne e archeologia partendo proprio dalle Heroines, quelle di ascendenza greca, del teatro greco. Figure archetipiche che hanno segnato la nostra adolescenza al Liceo Classico: chi almeno una volta non si è trovata a condividere i pensieri di Medea o di Antigone e a raffigurarsi come eroina vestita di peplo a declamare davanti a un tempio “Non sono nata per condividere l’odio, ma l’amore”?
Parliamo di donne le cui storie sono parte del nostro patrimonio letterario, culturale, emotivo, sentimentale. Ed è stata l’universalità del loro messaggio, che travalica i confini delle scene teatrali e del tempo storico, ad ispirare la nuova collezione di archeogioielli di MedeART, all’anagrafe Marilisa Lo Pumo, archeologa e creatrice di gioielli handmade a tema archeologico (ne avevamo parlato qui sul blog).
Cos’è Heroines?
Una collezione di collane, dedicata esclusivamente ad un pubblico femminile, nata dalla collaborazione tra Marilisa e Giovanna Scordo, illustratrice che ha dato un volto a cinque eroine del teatro antico: Alcesti, Antigone, Medea, Cassandra, Andromaca.
Cinque donne dalle storie immortali rese eterne dalle pagine di Sofocle ed Euripide: cinque super donne, la cui forza e resistenza al potere hanno fatto da modello per le donne di ogni secolo, diventano protagoniste di questa nuova linea di accessori.
E come recita il claim della collezione “Heroines, per sentirsi eroina ogni giorno”.
La collezione completa è acquistabile sullo shop etsy di MedeARTarcheofashion: https://www.etsy.com/it/shop/MedeARTarcheofashion?ref=seller-platform-mcnav
Ma la notizia da dare a tutte le donne che seguono Professione Archeologo è che c’è uno SCONTO DEDICATO a voi: dal giorno 1 agosto 2019, potrete godere di una promozione del 10% su tutta la collezione, inserendo, al momento dell’acquisto, il seguente codice sconto: PROFESSIONEEROINE25
La collezione è costituita solamente da collane, disponibili in due differenti modelli:
-un modello più elaborato con perle in ceramica e in legno;
-un modello basico con cordoncino in seta rigido.
I disegni delle 5 protagoniste, originali e fatti a mano da Giovanna Scordo, sono stati elaborati digitalmente e applicati su ciondoli in legno, infine vetrificati mediante un processo di lavorazione artigianale.
Lo shooting fotografico è stato condotto da Pietro Spedale, in un sito di importanza archeo-naturalistica: il Villaggio Bizantino di Vallone Canalotto, situato nel centro della Sicilia, a Calascibetta (Enna) e gestito dall’associazione Hisn-al Giran.
Qui trovate i link alle pagine social di MedeART per rimanere sempre aggiornati sulle ultime novità in fatto di fashion archeologico:
Antonia Falcone
(IG @archeoantonia)