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open access archaeology

Be open, be free

“Archaeologists have an ethical obligation to make their data available” (Sue Alcock)

 

Uno spettro si aggira nel mondo dell’archeologia e si chiama “open”: open data, open source, open access.

 

Qui sulle pagine virtuali di Professione Archeologo ci siamo occupati spesso del tema della trasparenza e accessibilità del dato archeologico e delle pubblicazioni scientifiche, perché riteniamo che l’apertura dei dati sia una delle sfide che ci toccano più da vicino, in quanto creatori e fruitori di contenuti.
Le iniziative che guardano all’archeologia open come modello da sostenere e incrementare diventano sempre più frequenti e sono improntate alla multidisciplinarietà, facendo della contaminazione di linguaggi e ricerche una cifra significativa (matematica, archeologia, geologia, informatica, etc).

 

A questo proposito, ricordiamo che dal 13 al 15 giugno ha avuto luogo Opening The Past 2013, proprio su predictivity, open data, open access e geoarchaology. Qui trovate il sito di Mappa Project dove è possibile scaricare i pre-atti del convegno.

 

Si sta svolgendo invece in queste ore a Catania l’edizione 2013 del workshop ArcheoFOSS – Open Source, Free Software e Open Format nei processi di ricerca archeologica, organizzato dall’Image Processing Lab dell’Università di Catania che si propone di accendere i riflettori su:

 

 

“utilizzo innovativo e sviluppo di software libero e open source nella ricerca archeologica e nei beni culturali;
diffusione di banche dati gestite da enti di ricerca e tutela secondo i principi degli open data, e libera circolazione della conoscenza.”

 

 

E’ possibile seguire il livetwitting dell’incontro che continuerà anche domani grazie all’hashtag #archeofoss, mentre qui trovate il sito web dedicato.

 

Un’altra importante inziativa che abbiamo seguito fin dall’inizio è quella di OpenPompei.

 

Il progetto è ormai entrato nel vivo e si caratterizza per la volontà chiara di mettere in luce le realtà del territorio campano che portano avanti forme di sviluppo sano nella regione. A questa volontà non sfugge l’archeologia. E’ chiara infatti la necessità di avviare un percorso di apertura dei dati che coinvolga anche l’area archeologica di Pompei. E gli amici di OpenPompei hanno “aperto” il loro blog anche a noi archeologi, raccogliendo suggerimenti e contatti.

 

E’ di qualche giorno fa, ad esempio, un post in cui si chiamano a raccolta esperti di dati aperti ed economia hacker, per la creazione di una long list che includa tutti coloro che vogliono dare un contributo al progetto.

 

Insomma, l’archeologia si sta finalmente aprendo anche in Italia alla condivisione libera e trasparente dei dati. Di lavoro da fare, di certo, ce n’è ancora tanto, ma da qualche parte bisogna pure cominciare, e chi ben comincia…

Sondaggio sugli Open Data (da Mappa Project)

Il Mappa Project sta realizzando uno studio sulla diffusione degli open data nell’archeologia italiana. Sul sito del progetto è possibile rispondere ad un sondaggio sul tema in forma assolutamente anonima.
Lo scopo principale del sondaggio è raccogliere l’opinione di tutte le componenti del mondo archeologico italiano, per capire cosa pensano dell’ipotesi che i dati (grezzi) degli scavi siano messi on line in un archivio accessibile a tutti (in cui, ovviamente, sia riconosciuta e garantita la proprietà intellettuale di chi ha prodotto il dato).
I risultati del sondaggio saranno pubblicati sul sito del progetto MAPPA.

Link al sondaggio: http://mappaproject.arch.unipi.it/?page_id=1866

Un esempio di quello che stanno facendo lo trovate a questo indirizzo: http://131.114.164.76:8081/mappa/mappa.phtml

La versione prova dell’archivio (per ora con dati su Pisa) è visibile a questo link: http://mappaproject.arch.unipi.it/mod/Index.php

Opening the Past 2013 (Pisa, 13-14-15 giugno)

Archaeological heritage is the history of our past and the foundation for our future choices. It belongs to all of us. Opening the Past means broadening the horizons of knowledge and consequently of protection, planning, research and the profession as archaeologists.
Opening the Past 2013 is the final conference of the MAPPA project: is has the intent of presenting the results of the project, but also the aim of discussing interesting and new proposals during the sessions: Predictivity in archaeology; Open Data in Archaeology; Open Access in Archaeology; Urban geoarchaeology. As you may know, in MAPPA project a team made of archaeologists, geologists and mathematicians are combining their expertise to study predictive tools for the archaeological potential of an urban area and to create a product which will contribute to the protection, research and governance of the city and of its underground archaeological heritage.
We welcome a broad attending of people from archaeological, geological and mathematical scientific community, presenting results of worldwide researches in the fields covered by the sessions…continua