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Perché penso che sia un pessimo affare economico bloccare la ricerca in archeologia (da uominiecoseavignale)

L’articolo de La Stampa di ieri ha suscitato una grande attenzione, almeno a giudicare dai contatti (quasi 4.500) e dalle condivisioni (quasi 100) registrati dal post su FB che ne dava notizia.

 

Mi pare una buona cosa, perché è dal dibattito e dal confronto delle opinioni anche profondamente differenti che nascono le idee. E credo che in questo momento abbiamo bisogno, più che di ricette facili da applicare indiscriminatamente, proprio di buone idee da perseguire nel tempo.

 

Vorrei quindi provare a sviluppare il mio ragionamento, a partire da una domanda: che cosa significa, in termini economici, bloccare – o quantomeno bloccare in larga misura – la ricerca in archeologia?

 

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Archeologia, accesso ai dati e democrazia (da steko.iosa.it)

Come possiamo pretendere che uno studente partecipi ad uno scavo se non gli vengono forniti gli strumenti per capire cosa sta facendo? In che modo un professionista dovrebbe lavorare sul campo se non ha accesso alla documentazione delle ricerche pregresse in una determinata area?

Una riflessione su archeologia e libero accesso ai dati (qui)

“Put the tea down, I’m holding the past in my hand!”

Rilassiamoci e facciamoci due risate con un Martin Freeman d’annata, qui nei panni di un archeologo… entusiasta in un collage di scene dal sesto episodio dello sketch show Bruiser, andato in onda sulla BBC nel lontano 2000.

 

Buon fine settimana a tutte e a tutti!

 

Video

 

(Photo Credit: Wessex Archaeology via Compfight cc)

ORBIS: uomini e merci nell’impero romano a portata di click

Sviluppato dalla Stanford University e frutto del lavoro di un’equipe multidisciplinare, ORBIS è un modello open source, interattivo, in continuo aggiornamento ed aperto ai contributi esterni che permette di esplorare e meglio comprendere il peso economico del viaggio nell’antica Roma.

Attraverso l’aggregazione dei dati relativi a centinaia di siti urbani, stationes, approdi, rotte viarie, marittime e fluviali, e tenendo conto delle diverse modalità di trasporto esistenti, del periodo dell’anno, e del costo medio per lo spostamento delle merci, è infatti possibile simulare qualsiasi viaggio da una parte all’altra dell’impero, e misurarne non solo la durata, ma anche il costo (in denarii).

 

Esteso su un nono della circonferenza terrestre e attraverso tre continenti, l’impero romano controllava un quarto dell’umanità attraverso una complessa reta di potere politico, dominazione militare e scambi economici. Tali connessioni erano sostenute da sistemi di trasporto pre-moderni e da tecnologie di comunicazione che si basavano sull’energia generata da uomini e animali, dai venti, dalle correnti. […]
La mappe convenzionli che rappresentano questo mondo come appare dallo spazio non riescono a rendere le severe restrizioni ambientali che governavano i flussi di persone, beni ed informazioni. Il costo, piuttosto che la distanza, è il principale fattore che determina l’interconnessione.

 

Questo il sito internet, dove è disponibile anche tutta la bibliografia relativa al progetto.

Sondaggio sugli Open Data (da Mappa Project)

Il Mappa Project sta realizzando uno studio sulla diffusione degli open data nell’archeologia italiana. Sul sito del progetto è possibile rispondere ad un sondaggio sul tema in forma assolutamente anonima.
Lo scopo principale del sondaggio è raccogliere l’opinione di tutte le componenti del mondo archeologico italiano, per capire cosa pensano dell’ipotesi che i dati (grezzi) degli scavi siano messi on line in un archivio accessibile a tutti (in cui, ovviamente, sia riconosciuta e garantita la proprietà intellettuale di chi ha prodotto il dato).
I risultati del sondaggio saranno pubblicati sul sito del progetto MAPPA.

Link al sondaggio: http://mappaproject.arch.unipi.it/?page_id=1866

Un esempio di quello che stanno facendo lo trovate a questo indirizzo: http://131.114.164.76:8081/mappa/mappa.phtml

La versione prova dell’archivio (per ora con dati su Pisa) è visibile a questo link: http://mappaproject.arch.unipi.it/mod/Index.php

Re Riccardo III era il sogno di ogni giornalista, ma lo scalpore ha attirato molte critiche (da The Guardian, 22/02/2013)

Interessante riflessione sulla comunicazione in archeologia, con riferimento al recente caso del ritrovamento dello scheletro di Riccardo III. L’eccezionalità del rinvenimento ha suscitato le polemiche di una parte della comunità scientifica archeologica inglese per il modo in cui la notizia è stata comunicata alla stampa, ma era possibile non divulgare una scoperta di tale importanza prima della valutazione da parte del resto della comunità scientifica?

 

Un consiglio di molto tempo fa da parte di un saggio editore quando ero ancora un reporter alle prime armi in un quotidiano mi è stato recentemente molto utile. Stavo pianificando sla trategia di comunicazione per quella che è stata descritta come una delle maggiori scoperte archeologiche degli ultimi tempi: la scoperta di re Riccardo III.

Le sue parole erano, semplicemente: “Racconta la storia così com’è.”

 

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Discovering the Archaeologists of Europe 2014

Discovering the Archaeologists of Europe 2014 è un progetto internazionale che esamina lo stato dell’impiego degli archeologi e le barriere alla mobilità internazionale in diciannove stati europei. E’ finanziato dal programma Lifelong dell’UE, ed ha partner in tutti i paesi partecipanti.

Maggiori informazioni qui

Opening the Past 2013 (Pisa, 13-14-15 giugno)

Archaeological heritage is the history of our past and the foundation for our future choices. It belongs to all of us. Opening the Past means broadening the horizons of knowledge and consequently of protection, planning, research and the profession as archaeologists.
Opening the Past 2013 is the final conference of the MAPPA project: is has the intent of presenting the results of the project, but also the aim of discussing interesting and new proposals during the sessions: Predictivity in archaeology; Open Data in Archaeology; Open Access in Archaeology; Urban geoarchaeology. As you may know, in MAPPA project a team made of archaeologists, geologists and mathematicians are combining their expertise to study predictive tools for the archaeological potential of an urban area and to create a product which will contribute to the protection, research and governance of the city and of its underground archaeological heritage.
We welcome a broad attending of people from archaeological, geological and mathematical scientific community, presenting results of worldwide researches in the fields covered by the sessions…continua