#Archest17. Seconda tappa del blogtour: il Parco Archeologico di Andautonia
Il nostro viaggio lungo la strada romana che collega Aquileia a Viminacium continua e fa tappa in altre due importantissime città romane: Andautonia e Sremska Mitrovica, che altro non è che l’antica Sirmium.
Abbandoniamo a malincuore il fantastico Hotel Park di Lubiana, un albergo particolarmente attento al risparmio energetico e allo sviluppo sostenibile e, saliti a bordo del nostro pullman a marchio Archest, ci dirigiamo in Croazia, salutando la verde Slovenia.
La Croazia ci accoglie con una leggera pioggia primaverile che rinfresca la mattinata mentre a passo spedito varchiamo l’ingresso del Parco Archeologico di Andautonia nel moderno paese di Ŝćitarjevo. Andautonia in età romana era il nucleo cittadino più importante della regione di Zagrabia e faceva parte della provincia di Pannonia: ciò che rimane dell’antico centro urbano ha un’estensione di circa 16 chilometri quadrati. La città ha avuto una vita lunga quattro secoli, dal I d.C. al IV d.C.
Andautonia sarà la nostra prima e unica tappa croata mentre il tour punta in direzione Serbia dove visiteremo le antiche Sirmium e Viminacium.
Piccolo centro oggi sperduto nella campagna croata, la principale attrazione di Ŝćitarjevo è proprio il Parco Archeologico corredato da un micro museo. Campagne di scavo sistematico hanno avuto avvio a partire dagli anni Sessanta fino al primo decennio degli anni Duemila portando alla luce sia edifici residenziali che pubblici, così come diverse aree di necropoli, definendo quindi la topografia dell’antico centro romano situato sulla sponda meridionale del fiume Sava. Nel corso del II e del III secolo d.C. la cittadina visse un periodo particolarmente prospero con la costruzione di templi, terme e strade. Il declino di Andautonia inizia a partire dal VI secolo, quando l’area della città si riduce notevolmente rispetto ai secoli precedenti.
Come si presenta invece oggi quello che rimane della città romana?
Visitare Andautonia è una emozionante e inaspettata scoperta: iniziamo dal piccolo museo.
- Museo Sensoriale
Il Museo di Andautonia non è un museo come gli altri. Innanzitutto è minuscolo, una piccola stanza soppalcata dove a malapena si sta in 10 persone. Poi è un museo sensoriale, non un semplice spazio museale dedicato soltanto alla vista, ma creato per coinvolgere tutti i sensi. In questa micro stanza posta all’ingresso del Parco Archeologico è così possibile vivere in pieno la stessa (o simile) esperienza sensoriale di un cittadino romano dei primi secoli dopo Cristo.
Oltre ad essere esposte ricostruzioni degli abiti che le matrone romane dovevano indossare in antico, è possibile annusare gli odori del passato. Attenzione!, non solo i profumi, ma anche gli odori sgradevoli, come quelli della latrina. Esperienza da fare almeno – e solo – una volta nella vita! Grande spazio poi è dedicato all’archeogastronomia (qui un nostro post sul tema), cioè alla cucina antica: spezie, pietanze, alimenti sono imbanditi a fare bella mostra di sé. E dulcis in fundo: la ricostruzione di un triclinium, con i letti disposti attorno ad una tavolata centrale. Per vivere l’ebbrezza dello stare sdraiati a tavola, ci si può adagiare per qualche minuto sui cuscini del triclinium. La visita al piccolo museo termina con una degustazione di vino addolcito con miele e un assaggio di mandorle. In poco più di mezz’ora abbiamo imparato e sperimentato con i cinque sensi sapori, odori e sensazioni di una giornata da antico abitante di Andautonia.
Ma le sorprese non sono finite. Diradata la pioggia, ci aspetta la visita all’area archeologica.
- Parco Archeologico
Dell’antico centro abitato resta ben poco e, come da tradizione balcanica, anche qui si è proceduto ad una massiccia ricostruzione delle creste dei muri, tanto che l’impatto di vedere intere scolaresche arrampicarsi sulle murature è piuttosto straniante per me, archeologa italiana. Il parco è infatti animato da decine e decine di bambini e ragazzini: scolaresche in visita in un’area archeologica pensata e realizzata proprio per loro. A cominciare dalla cartellonistica con disegni coloratissimi e motti latini, fumetti che raccontano la storia del sito e poi la cosa che mi ha colpito di più: la ricostruzione del crollo di un’abitazione con la conseguente formazione della stratigrafia che gli archeologi si ritrovano a scavare. Un esempio ben riuscito di didattica dello scavo.
Il Parco Archeologico di Andautonia è sinonimo di laboratori didattici: ce ne sono per tutti i gusti, e infatti il sito è percorso in lungo e in largo da ragazzini che si muovono tra le varie tappe di questo itinerario che ricostruisce le attività principali con le quali si cimentavano gli antichi romani.
Troviamo quindi:
- La bottega del vasaio dove imparare a modellare i vasi in argilla
- Lo spazio giochi con le tabulae lusoriae
- I banchi dove imparare a scrivere con stilo e tavola cerata
- L’area di scavo dove disseppellire resti antichi come novelli archeologi
- Uno scranno dove declamare orationes vestiti da senatori
Inutile dire che i ragazzini si divertono un mondo!
Terminata la visita all’area archeologica e dopo un lauto pranzo, il pullman carica blogger e giornalisti per continuare il nostro viaggio in direzione Sremska Mitrovica, in Serbia. Arriviamo in città nel tardo pomeriggio e abbiamo dunque soltanto il tempo per fare una rapida passeggiata in centro con una visita a quello che resta del Macellum di Sirmium. E’ significativo che ancora oggi sopravviva la vocazione mercantile di quest’area, sede proprio del quartiere commerciale della città.
Nella prossima puntata del nostro viaggio con Archest vi porteremo a visitare il palazzo imperiale dell’antica Sirmium a Sremska Mitrovica.
To be continued…
Antonia Falcone
(@antoniafalcone)