Il Museo di Doccia nella storia della ceramica

Dal 17 al 20 maggio Firenze ospita per la XXIV edizione la manifestazione Artigianato e Palazzo, un appuntamento in grado di richiamare migliaia di visitatori nella città toscana, che si trasforma per l’occasione nel centro della manifattura artigianale italiana, fiore all’occhiello della nostra storia.

 

Professione Archeologo è stato selezionato tra i 10 blog operanti sui temi di artigianato, lifestyle, moda, cultura e turismo che racconteranno live l’evento attraverso i social. In particolare ci concentreremo sull’iniziativa Blogs & Crafts, pensata per combinare il “saper fare” e il “saper comunicare”: 10 artigiani raccontati da 10 blogger per riflettere sull’importanza del connubio tra tradizione e multimedialità.

 

Quest’anno c’è un motivo in più per recarsi al Giardino Corsini e trascorrere una giornata alla scoperta di tradizioni artigianali secolari: il ricavato degli ingressi sarà totalmente devoluto all’Associazione Amici di Doccia per sostenere la riapertura del museo che conserva la più importante collezione di porcellana a marchio Richard-Ginori.

 

Porcellane che magari tra qualche secolo diventeranno fossili guida per gli archeologi del futuro.

 

Lo sviluppo artistico della Manifattura di Doccia si presenta particolarmente articolato e […] specchio delle differenti situazioni storiche e culturali che si avvicendarono nella storia della Toscana nell’arco di circa centocinquanta anni, dalla caduta degli ultimi Medici agli anni di Firenze Capitale

 

Facciamo un passo indietro e ripercorriamo la storia della collezione.

 

La manifattura di Doccia, in provincia di Firenze, nasce nel 1735 ad opera del Marchese Carlo Ginori sull’onda del fascino esercitato da oriente dal cosiddetto Oro Bianco. Le porcellane toscane si distinguono subito per i riferimenti culturali di pregio ai quali attingono: Ginori infatti acquistò opere tardo barocche, calchi di opere d’arte, terrecotte, sculture, che funsero da catalogo per i motivi ornamentali delle ceramiche.

 

Le prime porcellane di Doccia databili risalgono al 1740. Ben presto le maioliche e le porcellane invasero i mercati europei proprio perché si caratterizzavano per il notevole gusto artistico sotteso alla loro realizzazione. Non solo dunque oggetti funzionali, ma opere d’arte minore che facevano bella mostra di sé sulle tavole delle aristocrazie. Tipici motivi ornamentali di questa fase sono tulipani e galletti, senza dimenticare gli stemmi araldici di importanti famiglie patrizie che impreziosivano caffettiere, teiere, zuppiere, zuccheriere.

 

Seriazione crono-tipologica della ceramica vi dice niente?

 

La fabbrica di Doccia non produceva soltanto servizi da tavola, ma anche statuette che attingevano al repertorio dell’arte classica e alla mitologia, anticipando il neoclassicismo che sarebbe venuto da lì a poco: la Venere Medici, Amore e Psiche, il Lacoonte.

 

Una problematica molto interessante a livello metodologico per noi archeologi risiede nel riconoscimento delle diverse famiglie decorative di questa fase settecentesca. Esistevano infatti degli inventari in fabbrica per le varie tipologie di decorazioni. Eppure in alcuni casi non è stato possibile trovare un confronto preciso tra inventario e oggetti,  anomalia riconducibile a diversi fattori come la presenza di pezzi unici, l’improvvisazione dei pittori più bravi, le commissioni delle corti, i rimpiazzi eseguiti in fabbrica.

 

Arriviamo all’Ottocento quando la manifattura passa nelle mani di Leopoldo Carlo Ginori Lisci: si avvia un periodo di profondo rinnovamento con l’apertura ai modelli francesi del primo impero. Tra i motivi decorativi di questa fase prevalgono le “vedute”: scorci di rovine romane, architetture classiche, scene mitologiche e tutto il repertorio iconografico legato alle grande scoperte di Pompei, Ercolano e Stabia. Fondamentale il ruolo di Winckelmann nella diffusione di tali immagini iconiche. Sempre al repertorio classico si riferiscono le appliques di mascheroni, sfingi alate e leonine, aquile, serpenti, arpie.

 

Problemi di ordine economico e gestionale della manifattura caratterizzano lo scorcio del secolo, fino ad arrivare al 1896 quando la fabbrica viene venduta a Giulio Richard, industriale milanese: nasce così la Società Ceramica Richard-Ginori, attiva fino a gennaio 2013.

 

Il Museo di Doccia rappresenta il più antico museo d’impresa in Europa e infatti la sua storia va di pari passo con quella della manifattura: grazie alla sua lungimiranza il Marchese Ginori creò fin dal Settecento una Galleria nella villa di Doccia in cui esporre le migliori produzioni della fabbrica. La collezione nel corso dei secoli si è arricchita di pregiati pezzi d’arte fino al 1965 anno in cui fu costruita l’attuale sede espositiva su progetto di Pier Niccolò Berardi.

 

Purtroppo la gloriosa storia della famiglia Ginori e di questo pezzo importante di storia manifatturiera e artistica italiana si ferma nel maggio del 2014 quando il museo chiude e viene abbandonato con conseguenti danni strutturali all’edificio. A farsi carico della conservazione della memoria della manifattura è l’Associazione Amici di Doccia che riesce ad ottenere nel 2017 l’acquisto della collezione da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

 

Per far sì che la collezione torni fruibile al pubblico, in questa edizione di Artigianato e Palazzo è stata quindi lanciata un’imponente raccolta fondi attraverso:

 

  • Gli ingressi alla manifestazione (offerta minima 8,00 euro; 6,00 per i ragazzi tra i 12 ed i 18 anni, i più piccoli entrano gratuitamente).
  • La vendita di 20 opere create per l’occasione dal designer fiorentino Duccio Maria Gambi
  • Il ricavato delle vendite del Pop Up shop di Richard Ginori presente al Giardino Corsini nei giorni di mostra e dove si potranno acquistare le porcellane della celebre collezione “Bianco”
  • Le donazioni raccolte attraverso il dispositivo “Donachiaro” progettato da Itineris Italia e allestito nel Giardino Corsini nei giorni della manifestazione

 

Un momento importante di crowdfunding per la cultura per restituire al pubblico un pezzo importante della nostra storia.

 

Vi ricordiamo che da giovedì 17 potete seguire la manifestazione sui social con l’hashtag #blogsandcrafts.

 

Link utili:

Artigianato e Palazzo http://www.artigianatoepalazzo.it/ 

Amici di Doccia http://www.amicididoccia.it/

Richard Ginori https://www.richardginori1735.com/

 

Antonia Falcone

(@antoniafalcone)

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  1. […] La sfida per noi è stata quella di cercare tracce di archeologia in un evento che non ha certamente come fulcro l’antichità ma che quest’anno si è caratterizzato per la raccolta fondi a favore della riapertura del Museo di Doccia, che ospita la più importante collezione di ceramiche Ginori del mondo. Se volete approfondire e saperne di più, potete leggere il nostro post qui. […]

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