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#Interfacce: il tuo voto per l’archeologia che funziona

Chi l’ha detto che archeologia non fa rima con innovazione?

 

Va bene, non fa rima, ma troppo spesso l’idea della polvere che ricopre cocci e muri si riflette anche nell’immaginario comune di una comunità di studiosi chiusi negli scantinati e in biblioteche semideserte.

 

Ora, non vogliamo spingerci a dire che in molti casi la realtà non sia questa, ma ci sono alcune avanguardie che per fortuna punteggiano il panorama dell’archeologia in Italia e delle quali ci piace parlare sulle pagine del nostro blog.

 

Tra queste realtà che puntano sull’innovazione progettuale e gestionale oggi abbiamo scelto di raccontarvi l’avventura di Uomini e Cose a Vignale, chiedendovi anche un piccolo aiuto.

 

“Uomini e cose a Vignale è un progetto per la conoscenza e la valorizzazione del sito archeologico del Vignale di Piombino (LI) e del suo territorio”, si legge sul loro sito internet.

 

Quello che ci piace di questo progetto è che da sempre ha puntato a costruire un rapporto forte con la comunità locale, coinvolgendo le scuole e la popolazione in numerose occasioni, aprendo le porte agli scavi e raccontando la ricerca passo dopo passo. Uomini e Cose a Vignale ha anche un altro primato, è tra i più “antichi” e longevi blog di archeologia in Italia, con il primo post datato al 2008!

 

Archeologia pubblica nel senso migliore del termine, dunque.

 

Ma comunicare e coinvolgere non basta: se l’archeologia non diventa parte integrante di un sistema, non sarà mai sostenibile. È per questo che nasce Interfacce, uno dei 40 progetti selezionati dal bando CheFare3, e che mira a “costruire un modello sperimentale di gestione sostenibile del patrimonio paesaggistico e culturale di un microterritorio”. I nostri prodi archeologi hanno superato la prima selezione e ora serve premere sull’acceleratore per il rush finale.

 

In cosa consiste Interfacce?

 

L’idea è di costruire una rete tra operatori del settore e pubblici diversificati partendo dai cittadini che condividono con gli archeologi i luoghi e la storia di Vignale, luoghi e storia che prima di loro sono appartenuti alle comunità che nel sito toscano hanno vissuto e lasciato le loro tracce, proprio quelle che gli archeologi recuperano, studiano e interpretano.

 

È proprio questo punto di contatto, questo interesse comune a dare il nome al progetto: in archeologia, infatti, l’interfaccia è la superficie di separazione/contatto tra due strati archeologici diversi.

 

L’archeologia, in questo caso, vuole valorizzare le “superfici” di contatto tra uomini del presente e del passato, essere un connettore di epoche diverse, che è quello che dovrebbe in fondo essere sempre.

 

Abbiamo proposto a Elisabetta Giorgi, uno dei coordinatori del progetto, un gioco: definire in 30 parole i concetti chiave del progetto, archeologia, pubblico e comunicazione.

 

1 – Archeologia: un mezzo di comunicazione con il passato, una chiave di lettura del presente e un modo per progettare il futuro, toccando con mano le tante storie che ci sono dietro (e dentro) di ciascuno di noi.

 

2 – Pubblico: tutti gli occhi, le orecchie, il cuore e la testa con i quali dobbiamo confrontarci e verso i quali abbiamo un’enorme responsabilità: restituire il loro passato.

 

3 – Comunicazione: sperimentare modi e strumenti per arrivare a guardare negli occhi, uno per uno, i nostri interlocutori e prenderli per mano per costruire insieme un’emozione e un’avventura intellettuale indimenticabile.

 

Che dite, la diamo una mano a questi archeologi innovatori e coraggiosi?

 

Seguite questo link, registratevi e votate.

 

E infine, fate un ultimo sforzo: condividete questo post o giratelo ai vostri amici.

 

Abbiamo strappato una promessa ad Elisabetta e al suo team: se superiamo la soglia di 100 voti entro la fine della settimana arriverà un ringraziamento per i lettori di Professione Archeologo con un video o un’immagine.

 

Non fateci fare brutta figura, eh!

 

@antoniafalcone

@domenica_pate