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#OliveOilLands: il racconto dei racconti

Ore 9.15 Laura mi viene a prendere alla stazione. Ecco come inizia la storia del blogtour #oliveoillands: due giorni ad alto contenuto narrativo.

 

Bellezze, eccellenze, bontà, tradizioni e innovazioni che grazie ai modi in cui sono state raccontate hanno trovato la loro vera e reale grandezza.

 

Ma cominciamo dall’inizio.

 

Dovrei descrivervi Simona, che con leggerezza e acume ci ha guidato alla scoperta delle tante Viterbo, da quella etrusca a quella contemporanea, passando per quella medievale.

 

Dovrei provare a ricostruire il complesso racconto sulle tradizioni legate alla spremitura delle olive che ci ha fatto il signor Mario al frantoio Paradosso.

 

 

Dovrei usare le parole per trasportarvi nell’oliveto dove ci ha condotto Andrea o provare a farvi assaporare l’olio, BIO e DOP, che ci ha fatto degustare

 

 

Dovrei illustrarvi il progetto di mappatura del DNA degli olivastri che cercherà di ricostruire il paesaggio agricolo e produttivo della Tuscia romana generosamente condiviso con noi da Vincenzo.

 

Dovrei raccontarvi anche di Francesca, che facendoci passeggiare nella necropoli di Castel D’Asso ha fatto rivivere la Tuscia etrusca.

 

 

Dovrei poi tentare di trasmettere la passione che ci ha comunicato Elisabetta illustrandoci il Museo della città e del territorio di Vetralla da lei fondato, nel 1991, insieme al marito.

 

Infine, dovrei provare a ricordare tutti i gustosi prodotti a Km 0 che ha cucinato per noi Gianluca del ristorante La Piazzetta a Calcata.

 

Bisognerebbe insomma scrivere ben più di un post per raccontare quello che abbiamo fatto in due giorni, ma per quello vi rimando ai tanti tweet che sono stati scritti presa diretta e che ho raccolto in questa tagboard.

 

Quello su cui voglio richiamare la vostra attenzione, qui, è la capacità dei diversi attori di questo blogtour di valorizzare diverse identità ed attività. Come? Diventando tutti parte di un racconto.

 

Non immagini patinate standard, ma odori e sapori forti. Idee ed esperienze a cui è difficile rimanere indifferenti.

 

Risalendo a fatica i ripidi sentieri sopra a Calcata ho capito che la visita che mi era stata offerta era la strada giusta.

 

Verso dove?

 

Verso un futuro in cui di sostenibile non c’é solo l’agricoltura, ma anche il turismo.

 

Verso una valorizzazione di prodotti e di beni culturali che non ha paura di fondere idee innovative e tradizione centenaria.

 

Verso una promozione fatta di facce vere e racconti genuini.

 

Questa è la Tuscia viterbese con i suoi protagonisti: una terra dal sapore forte e piccante che, come il suo superbo olio, lascia in bocca e in testa un buon retrogusto.

 

[Al blogtour Terre dell’olio (12-13 dicembre 2015), contraddistinto online dall’hashtag #oliveoillands e organizzato da PAPER MOON Tour Operator insieme a QUARTO SPAZIO Agenzia di viaggi e Tour operator hanno partecipato Vincenzo Allegrezza, Liliana Comandè, Philiip Curnow, Giuseppina Marcolini Sandra Morlupi (Quarto Spazio), Laura Patara (Paper Moon), Caterina Pisu, Francesca Pontani Paola Romi, Mauro Sciambi, Geraldine Meyer. Le altre persone citate nel post sono Gianluca Aphel, Andrea Degiovanni, Elisabetta De Minicis, Mario Matteucci, Simona Sterpa.]

 

@OpusPaulicium