15 domande a… Grazia Salamone, numismatica
Grazia Salamone è archeologa e numismatica.
Laureata in Lettere Classiche presso l’Università di Messina [Specializzazione in Archeologia presso l’Università del Salento], è collaboratrice alla ricerca presso la Cattedra di Numismatica dell’Università messinese e co-fondatrice insieme ad Angela D’Arrigo dell’associazione culturale Dracma-Circulating Culture.
Sicula, numismatica e blogger, il suo lavoro consiste nello studio e nell’interpretazione delle monete arrivate fino a noi dal lontano passato con il loro corredo di informazioni scritte e figurate sul mondo antico.
Le abbiamo rivolto 15 domande a cui rispondere al volo.
1 – Nome?
Grazia Salamone
2 – Età (vera o mentale)?
Mentale 30, vera 40 e qualcosa…
3 – Segni particolari?
Amore ed entusiasmo per il passato, la storia, lo studio, la comunicazione e il ‘fare rete’.
4 – Perché hai scelto di fare l’archeologa?
L’insana passione scattò in tenera età, quando vidi in TV uno (straordinario) sceneggiato dedicato a Mosè. Il Nilo, le piramidi, il Faraone mi stregarono e da quel momento decisi che da grande avrei fatto l’archeologa. Certo la realtà mi ha tenuto lontana dalle sabbie egizie, ma il fascino di quella ‘scoperta’ è sempre dentro di me.
5 – Perché fai ancora l’archeologa?
Perché sono innamorata del mio lavoro (e sono testarda!).
6 – Che lavoro farai da grande?
L’archeologa numismatica che continua a (ri)cercare e che si è messa in testa di voler comunicare il proprio (e l’altrui) lavoro al ‘mondo di fuori’.
7 – Descrivi in tre righe cosa non va nel tuo lavoro.
La numismatica è tuttora considerata come una disciplina subordinata all’archeologia e alla storia e come tale ‘facile’ da tagliare nei corsi universitari. E che dire poi della figura del curatore di medagliere, figura del tutto evanescente agli occhi del nostro Ministero? In Italia, paese dallo straordinario patrimonio numismatico…
8 – Un genio può esaudire un tuo desiderio riguardante l’archeologia in Italia. Cosa chiedi?
Una strategia nazionale lungimirante di valorizzazione e tutela e un maggiore sostegno finanziario alla ricerca umanistica (scusa genio, sono due desideri…).
9 – Raccontaci in una frase cosa fa una numismatica e perché lo fa.
‘Legge’ un documento ufficiale che può raccontare tante storie attraverso l’immagine, il testo, il metallo, il valore, il contesto di rinvenimento.
Lo fa perché la moneta è un tassello fondamentale nel puzzle della ricostruzione storica.
Ora giochiamo:
10 – La difficoltà più grande che hai incontrato nel tuo lavoro e che ti ha fatto pensare “ok, ora smetto”.
Sentire qualcuno che alla parola ‘numismatica’ s’illumina e dice: “Wow! E quanti francobolli hai raccolto?” Variante: ti guarda con sguardo vacuo e inizia a balbettare (episodi realmente accaduti).
11 – Una giornata da imperatrice o da magistrato monetario? Perché?
Da imperatrice, of course. O meglio, da Augusta. Per mandare in esilio tutti i falsari di monete. E poi vuoi mettere il piacere di indossare tutti quei gioielli da regina!!!
12 – La moneta della vita, quella che popola i tuoi sogni da numismatica e che ancora non hai trovato e studiato.
Che colpo sarebbe trovare un bell’aureo di Alessandro (il Grande ovviamente, il mio mito) con il ritratto di Rossane, la sposa battriana! Magari nel deposito di fondazione della tomba del marito… Pura fantasia…
13 – Facciamo un viaggio immaginario nel tempo. Hai l’onore di avere una moneta dedicata a te. Come ti faresti raffigurare sul dritto e cosa faresti rappresentare sul rovescio?
Niente ritratto al diritto, troppo inflazionato… Piuttosto una dextrarum iunctio, le mani destre che si stringono, segno di conciliazione e accordo. Al rovescio, per restare in tema, una bella Pax stante (e di pace ne abbiamo proprio bisogno…).
14 – Di chi faresti volentieri a meno? Di quello che “quanto vale questa moneta dottorè” o del collezionista compulsivo di monete, modello collezione di farfalle?
È un bel dilemma, ma scelgo la prima categoria in quanto molesta e diffusa in modo capillare in qualsiasi ambiente.
15 – La tua definizione di archeologia.
Un viaggio appassionante nel passato che deve essere condiviso il più possibile. Insomma, Archeologia Pubblica.