15 domande a… Diego Ronchi, archeologo esperto di rilievo 3D
Diego Ronchi è archeologo e non è blogger (haiahaihaiahi).
Laureato in Archeologia indirizzo Topografia Antica presso l’Università La Sapienza, ha da poco conseguito il Dottorato in Cultura e Territorio all’Università di Torvergata, con indirizzo Archeologia Classica, con un progetto su Ricerche topografiche, robbba 3D e praticamente tutto dalla A di “Antefissa” alla Z di “Zebra a pois” sul Circeo (presto in un volume “di peso” stile Forma Italiae).
Abituato alle “cattive compagnie” di architetti, ingegneri, informatici e geologi, è docente di rilievo fotogrammetrico nel corso di rilievo fotogrammetrico 3D e gestione delle mesh.
Gli abbiamo rivolto 15 domande a cui rispondere al volo.
*
1 – Nome?
Diego Jedi Ronchi.
2 – Età (vera o mentale)?
Tra i 5 ed i 15.
3 – Segni particolari?
Bello bello bello in modo assurdo.
4 – Perché hai scelto di fare l’archeologo?
Ehm…. Vorrei dire qualcosa di più profondo, ma la verità ha un nome di ragazza. Dovevo fare il medico, ma questa era davvero carina….
5 – Perché fai ancora l’archeologo?
Perché ancora come ninja non sono abbastanza bravo e perché, fuor di retorica, trovo che questo mestiere dia senso a centinaia di anni di esistenze altrimenti mute. Credo nell’esperienza come misura del valore delle cose, quello che rimane almeno io lo misuro così.
6 – Che lavoro farai da grande?
Ninja?
No, mi do un tono e rispondo così: l’Università mi affascina ed il lavoro privato con la società che sto fondando mi stimola, dovessi scegliere tra i due sarebbe un guaio. Per fortuna non devo perché con uno solo non guadagno abbastanza!
7 – Descrivi in tre righe cosa non va nel tuo lavoro.
L’aspetto economico non è per nulla gratificante, credo derivi da un lato dall’impostazione dell’Università che vuole ricercatori e non professionisti, e presta quindi poca attenzione al mercato. Il grande avvocato o architetto forse insegna anche, ma soprattutto sta a studio.
8 – Un genio può esaudire un tuo desiderio riguardante l’archeologia in Italia. Cosa chiedi?
La costituzione di una facoltà di archeologia con insegnamenti caratterizzanti omologhi in ogni facoltà, come per ingegneria o medicina, e che preveda esami tecnici non facoltativi con propedeuticità in comune con le facoltà tecniche.
9 – La ricostruzione 3D della vita, il progetto a cui non potresti dire di no: quale?
La villa di Domiziano al Circeo….
Ora giochiamo:
10 – Che libro butteresti giù dalla torre L’edilizia nell’antichità di Cairoli Fulvio Giuliani o L’arte di Costruire presso i Romani di Jean Pierre Adam ? Perché?
Ummmm difficile, mi piacciono tutti e due, facciamo entrambi? Scherzo, sono libri importantissimi, hanno contribuito a costruire la percezione del costruito storico ed a definire la base comune di dialogo dell’attuale generazione di archeologi. Sono nel bagaglio di chiunque si occupi di archeologia dell’architettura.
Mi viene da dire questo: quando si arriva a codificare un metodo nasce l’opportunità di superarlo, in questo si trova il valore dell’esperienza.
11 – Una giornata di “serie” ricostruzioni davanti al computer: chi ti farebbe compagnia con le sue chiacchiere, Alberto Angela o Giacobbo? Perché?
Magalli no?
12 – Un giapponese ti ingaggia e ti paga lautamente per rilevare e ricostruire in 3D un famoso monumento dell’antichità: quale scegli?
Pompei, mettendo di mezzo i giapponesi la cosa funzionerebbe di sicuro, speriamo funzioni lo stesso senza 😛
13 – Per la ricostruzione devi scegliere un consulente tra Clementina Panella e Filippo Coarelli. Chi vorresti? E perché?
Ahahahahah siete dei cattivastri, mettiamola così, sono un Jedi, quindi un Jedi master.
14 – Di chi faresti volentieri a meno? Del sedicente esperto che “qua mettiamoci un marmo bello sbrilluccicoso che fa più figo” o dello snob che “macchè ricostruzioni, meglio lasciare sti du sassi come stanno”?
Tendenzialmente spada laser per entrambi e via… Proprio a dover scegliere, lo sbrilluccicoso almeno sente l’esigenza di avvicinare le persone all’antico con un linguaggio veloce.
15 – La tua definizione di archeologia.
Quella branca della disciplina storica che ti lascia con i calzoni rotti.
(@pr_archeologo)