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Sogno di una notte di mezz’estate: #NotteBiancaTW ~ #NBTWarcheologia

A poco meno di tre mesi dalla fortunata iniziativa #invasionidigitali gli ideatori delle pacifiche incursioni nel nostro patrimonio artistico accolgono la sfida lanciata da @insopportabile: portare su Twitter ciò di cui ha bisogno l’Italia, un nuovo Rinascimento.

 

E’ nata così #NotteBiancaTW.

 

Questa volta sarà Twitter il socialmedia di riferimento.

 

Questa volta le iniziative saranno concentrate nella “notte” del 10 luglio.

 

Questa volta non solo arte sotto la lente degli invasori, ma anche musica, poesia e qualunque altra forma di attività culturale. Hashtag di riferimento: #NotteBiancaTW #laculturanondormemai e hashtag specifici per i diversi ambiti culturali, da #NBTWpoesia a #NBTWmusica.

 

Partecipare è semplice, ognuno di noi può dare un contributo alla riuscita della Notte Bianca della Cultura (trovate le istruzioni qui):

– Condivisione su twitter di argomenti culturali utilizzando gli hashtag appositi

– Raccolta di foto scattate la notte del 10 luglio presso i luoghi della cultura e condivisione con #laculturanondormemai

-Invasioni notturne dei luoghi di cultura della tua città

 

Noi di PA vogliamo partecipare e sostenere una Notte Bianca dell’archeologia: basterà postare tweet a tema archeologico nel corso della notte del 10 luglio utilizzando l’hashtag #NBTWarcheologia nei vostri cinguettii.

 

E poi ci piacerebbe fare rete. Riuscite ad organizzare invasioni notturne nei pressi dei #segnacolideltempo del nostro Paese (monumenti, obelischi, epigrafi, etc)? Non visite guidate, ma un’occasione per riappropriarsi della bellezza, per scambiarsi idee sulla politica culturale del paese, per dire che l’archeologia è cultura e come tale va difesa e vissuta.

 

Stiamo provando ad organizzare una #NBTWarcheologia a Roma, se siete interessati potete contattare @opuspaulicium (Paola Romi su FB).

 

E se invece siete a Lecce possiamo sentirci via twitter (@antoniafalcone @_patsan_ @DavArnesano) o Facebook (basta mandare un messaggio sulla pagina di Professione Archeologo).

#nottedeiprofessionisti: Professione Archeologo c’è

Facciamo il punto della situazione.

 

La protesta iniziata a partire dalla nota del MiBAC è cresciuta in maniera esponenziale grazie al dibattito apertosi in rete. Basta cercare su Twitter gli hashtag ad essa correlati (#no18maggio #generazionepro #VolontariAChi) per rendersene conto. Siamo velocemente passati dalla polemica sull’impiego dei volontari durante la Notte dei Musei 2013, alla protesta nei confronti di un sistema che fa del volontariato un surrogato del lavoro retribuito.

 

È ora di dire basta.

 

Con la scusa della crisi economica, precariato perenne, disoccupazione, tirocini “aggratis”, stage non spesati e tutte le variazioni linguistiche sul tema, sono diventati il pane quotidiano di tutti noi.

 

È tempo di sostituire la solita approssimazione e mancanza di lungimiranza nel campo delle politiche culturali con strategie in grado di valorizzare le professionalità che si sono formate in anni di studio. Bisogna ribadire che la cultura può e deve essere il motore della crescita, l’unico investimento sicuro sul futuro di questo paese.

 

E allora cominciamo a cambiarle le cose, ed iniziamo dal dimostrare che non siamo un esercito invisibile, che gli operatori dei beni culturali (archeologi, storici dell’arte, archivisti, bibliotecari e via dicendo) vogliono dire la loro, vogliono essere al centro del dibattito pubblico, perché hanno idee, proposte e le competenze per realizzarle.

 

Come fare?

 

Facile.

 

Prendete carte e penna e scrivete un cartello come quelli che vedete qui tra le mani dello staff di Professione Archeologo. Scattatevi una foto (macchina fotografica, webcam, cellulare, dipinto ad olio, Photoshop) e caricatela sulla bacheca di Notte dei Professionisti, l’evento FB dedicato. Se siete davvero avanti e avete un account Twitter caricate la foto anche lì, senza dimenticarvi gli hashtag #no18maggio #generazionepro e #VolontariAChi #nottedeiprofessionisti. Successivamente raccoglieremo tutte le foto caricate on line in un album Flickr che potrete visualizzare e condividere per dire “Io c’ero”.

 

Se vi trovate dalle parti di Roma, poi domani pomeriggio prendete il vostro cartello, salite sull’autobus o su qualsiasi altro mezzo di locomozione e fatevi trovare alle 17 a Castel S. Angelo (via Giovanni XXIII) per partecipare al flashmob promosso da Confederazione Italiana Archeologi e Assotecnici, e che Professione Archeologo ha contribuito ad organizzare fin dal primo istante.

 

Siate numerosi che, come direbbe mia zia, “dobbiamo finire al telegiornale”, e munitevi di smartphone, tablet, macchine fotografiche per documentare l’evento e diffonderlo on line.

 

È solo l’inizio di un percorso che ci deve vedere protagonisti ed il primo passo è uscire dall’anonimato.

 

E quale miglior modo che metterci la faccia?

 

PS: Per qualunque informazione non esitate a contattarci via mail o attraverso i nostri canali social!

 

#BelliDaMorire: lo storify della puntata di Report

Italia, Turismo, Archeologia, Arte, Paesaggio, Lavoro, Giovani, Idee… queste sono le parole chiave della puntata di Report andata in onda domenica 5 Maggio 2013. I sintagmi che ne riassumono meglio i contenuti sono invece altri due: spreco di risorse ed occasioni perse. Siti mal gestiti e progetti innovativi, già finanziati, verso cui la pubblica amministrazione oppone un muro di gomma.

 

Ma i carnefici del nostro scarso buonumore domenicale non erano sazi. Magistralmente hanno deciso di sottoporci un’ulteriore questione: perché i servizi aggiuntivi delle realtà museali più universalmente note e redditizie sono in mano ai soliti noti? E, per par condicio, perché degli sconosciuti Carneadi organizzano mostre a Castel Sant’Angelo? I furbetti del museo, verrebbe da dire.
Questioni fondamentali e complesse quelle trattate. A noi di Professione Archeologo preme sottolineare l’aspetto forse più esemplificativo che condanna i nostri beni culturali e paesaggistici ad essere #BelliDaMorire: la quasi totale mancanza di comunicazione sul web del nostro patrimonio culturale.

 

In una realtà in cui la divulgazione diventa sempre più interattiva e la condivisione un paradigma al quale non si può sfuggire, si assiste alla totale carenza di strategie web di promozione turistica e culturale nel mondo dei beni culturali. L’Italia sembra non essere all’altezza del ruolo. Eppure non mancano le professionalità in grado di gestire campagne di social media marketing o di elaborare strategie di diffusione e partecipazione, energie giovani e vitali sconfortate dal panorama che si trovano di fronte.
Non è difficile, basta soltanto avere un’idea di progettualità sul lungo periodo, scrollandosi di dosso un pò di polvere.

 

Poiché la libera circolazione dei dati, e l’utilizzo dei newmedia sono alla base di ciò che questo portale si propone di fare e siccome i cinguettii riguardanti #bellidamorire sono stati tanti ve ne proponiamo lo storify. Buona lettura!

 

Storify di #BelliDaMorire

 

Sul sito di Report è possibile rivedere la puntata

 

 

Economia della cultura: le minicifre pubblicate dal Mibac

La pubblicazione, giunta al IV anno di edizione, si propone di raccogliere e diffondere in forma integrata dati provenienti da diverse fonti, edite e inedite, fornendo, con estrema sinteticità, un quadro delle attività di tutela e di promozione culturale svolte dal Ministero e da altri soggetti pubblici, delle risorse finanziarie e umane disponibili, dell’offerta e dei consumi individuali, della vitalità delle imprese culturali e creative in Italia…continua

dal sito del MIBAC:

MINICIFRE DELLA CULTURA 2012
curato dall’Ufficio Studi del Segretariato Generale del MiBAC (link)

PDF (link)

Come si diventa archeologo (dal blog archeologiaduepuntozero)

La domanda è semplice, la risposta un po’ meno. Prima di iniziare un percorso sicuramente appassionante ma molto faticoso è bene avere le idee chiare. Nonostante i vari cambi di ordinamento, non esiste – e probabilmente sarà così per sempre – un albo degli archeologi. Archeologo, di per sé, può esserlo chiunque. Ma laurearsi nella materia aiuta…continua