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V Convegno Nazionale dei Giovani Archeologi

L’associazione culturale ArcheoUnict, con la collaborazione dell’Università di Catania e del CNR – IBAM, organizza il V Convegno Nazionale dei Giovani Archeologi, dal titolo “Archeologi in progress: il cantiere dell’archeologia di domani”.

Obiettivo del convegno è creare un’occasione di incontro per i giovani archeologi che non abbiano ancora completato, o abbiano da poco concluso, il proprio percorso di formazione universitaria, per condividere conoscenze ed esperienze di ricerca e per riflettere sui temi della formazione e della ricerca in archeologia.

Il convegno avrà luogo dal 23 al 26 maggio 2013 a Catania.

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EA: Emergenza d’Archeologia (episodio pilota) ~ di Paola Romi

1.01 – La Sottile Linea Rossa

 

Forse quando vi siete iscritti al corso di Laurea in archeologia non ve l’hanno detto, ma questo è proprio un lavoro di trincea. E non per il banale motivo che pensate.
Ogni singolo giorno che mettete piede in cantiere dovete infatti ricordarvi di tutti i limiti da sfiorare, ma non attraversare. Alcuni sono fisici, altri ideali, altri ancora metaforici e a questi vanno aggiunti quelli messi da qualcuno senza comunicarvelo.
Il primo è il fisicissimo limite dello scavo. Facile non superarlo, vero? E invece, o perché in barba ad ogni norma di sicurezza non ci sono le protezioni, o se hai bisogno di fare una foto decente, o quando devi intervenire per salvare, non la vecchia anfora, ma l’antico muro… è un attimo superarlo, il limite, quindi cadere e, nel migliore dei casi, far fare grasse risate ai simpatici convenuti.
Tra gli altri c’è però un confine più difficile da individuare, quello che permette di raggiungere l’equilibrio dei rapporti e nei rapporti. Perché questo limite ti trapassa la testa e lo stomaco: dal semplice fatto di coglierlo dipende la tua sopravvivenza professionale. È una striscia sottile, quasi una linea, quella entro cui mantenersi per essere in pace con la propria coscienza, non scontentare l’istituzione di cui si fanno le veci, (se esistono) non farsi strapazzare dai “donatori” di lavoro, non infastidire troppo i committenti e conservare la sorridente ironia caparbiamente pretesa da chi fatica tutti i giorni con te. Se riuscite o riuscirete ad individuare questa linea ed a camminarci sopra con non curante disinvoltura forse siete destinati a sopravvivere.
Degli altri limiti, tanti, vi parlerò un’altra volta.