#salvatesbn: rischio chiusura dell’Opac-Sbn

Fornitevi di carta e penna, stipulate un buon contratto telefonico con chiamate illimitate, passate a prendere una confezione di valeriana formato famiglia ma, vi preghiamo, non riesumate abiti e musica degli anni ’80-’90.

 

Adesso sedetevi, che la notizia è grave.

 

Il tam-tam mediatico suona più o meno così:

 

“Avviso ai naviganti, ma anche ai ricercatori, lettori, plagiatori, narratori e a voi tutti, di biblioteche fruitori, che restate all’asciutto e nel web non vi perdete: il sistema OPAC-SBN rischia di chiudere per mancanza di fondi.”

 

Non so voi, ma noi di PA riusciamo con difficoltà a ricordare l’epoca in cui non c’era, come non riusciamo più a immaginare un mondo senza WorldWideWeb. Ma la notizia è affidabile e tra gli altri segnaliamo l’articolo del blog di Mazzetta che chiarisce bene la faccenda oltre a riportare per esteso il comunicato dll’ICCU a riguardo.

 

Per il resto che dire? Prendiamo in prestito le parole twittate da @Einaudieditore:

 

” La chiusura del portale del Servizio Bibliotecario Nazionale conta sulla nostra indifferenza. Gliela diamo vinta così facile?”

 

 

Per partecipare alla protesta e seguirla :#salvatesbn

 

Paola Romi altrimenti detta @OpusPaulicium

 

Vi segnaliamo altri link sulla vicenda qui, qui e qui.

 

Edit del 21/05/2013: è stata lanciata oggi una petizione per il ripristino dei fondi necessari a garantire la sopravvivenza del sistema OPAC-SBN. Potete firmarla e farla firmare attraverso questo link.

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