Perché penso che sia un pessimo affare economico bloccare la ricerca in archeologia (da uominiecoseavignale)

L’articolo de La Stampa di ieri ha suscitato una grande attenzione, almeno a giudicare dai contatti (quasi 4.500) e dalle condivisioni (quasi 100) registrati dal post su FB che ne dava notizia.

 

Mi pare una buona cosa, perché è dal dibattito e dal confronto delle opinioni anche profondamente differenti che nascono le idee. E credo che in questo momento abbiamo bisogno, più che di ricette facili da applicare indiscriminatamente, proprio di buone idee da perseguire nel tempo.

 

Vorrei quindi provare a sviluppare il mio ragionamento, a partire da una domanda: che cosa significa, in termini economici, bloccare – o quantomeno bloccare in larga misura – la ricerca in archeologia?

 

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Commenti

4 commenti
  1. Paola
    Paola dice:

    E se tutto il male non venisse per nuocere? Se questa sciagurata decisione servisse a fare gli scavi universitari in aree protette, demaniali ma abbandonate dalla ricerca? E se scavare in siti poco visitati per rivitalizzar e la fruizione con nuovi dati ? E se operare in tali contesti costasse meno e permettesse una musealizzazione successiva più semplice e più economica? E se vedere gli archeologi al lavoro aiutasse un turismo di qualità ? E se stavolta che ha toccato l’accademia la problematica gestione del patrimonio portasse a superare qualche diffidenza e portare le varie archeologie a parlarsi? Potrebbe essere un punto di partenza, perché diciamocelo, è vero, non esiste solo l’archeologia d’emergenza però ignorarla non serve e forse, dico forse, se a volte restituisce dati limitati e pubblicazioni non perfette, a qualcuno dovrebbe venire il dubbio che questo succede perché le condizioni in cui il sistema ci costringe ad operare non è idilliaco. Sfruttiamo il momento. Scusatemi, più che un commento è quasi un articolo e non è detto che non lo diventi.

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    • Paola
      Paola dice:

      Mi scuso per il refuso della seconda riga, la frase era ” e se scavare siti poco visitatati servisse per rivitalizzare la fruizione con nuovi dati ?” . Mentre più avanti c’è un “portare” di troppo. Colpa della fretta…

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  2. Antonia
    Antonia dice:

    Ciao Paola, le ultime news su spending review e archeologia hanno finalmente squarciato il velo di maya e portato tanto di noi ad interrogarsi su cosa è oggi l’archeologia e cosa vuole (e deve) diventare. Credo che il dibattito sia utile in un ambiente come il nostro dove spesso è difficile confrontarsi sul serio, senza pregiudizi e posizioni di parte e personalmente sono contenta che questo dibattito stia rimbalzando sul web. Questo per dirti che se il tuo commento diventasse un articolo lo pubblicheremmo senz’altro!

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