#Light4Pompei: le mille e una notte di Pompei
Doveva apparire così Pompei di notte: buia e rischiarata dal tenue fuoco delle lucerne portate a mano nelle domus o dal candelabrum appoggiato sulla mensa.
Buia e con l’ombra del Vesuvio che incombeva, maestoso e terrificante, con la sua sagoma, immobile lì da migliaia di anni a ricordare la forza della natura. E tutti noi, almeno una volta nella vita, passando dalla cittadina vesuviana, abbiamo provato ad immaginare lo stupore e il terrore dei cittadini pompeiani quando la montagna, fino ad allora silente, si è svegliata. Una potenza dirompente che Plinio il Vecchio ha subito, nella sua foga di conoscere e immortalare la storia. Come un moderno fotoreporter o giornalista o social media manager ha sfidato il pericolo pur di documentare in tempo reale il risveglio del Vesuvio. Per capire, per raccontarlo ai posteri. E sappiamo bene come è andata a finire.
Senza quell’eruzione la città di Pompei sarebbe cresciuta su se stessa, come gran parte delle moderne città nate su antiche fondazioni e sarebbero rimasti scampoli di muri, rocchi di colonne e cocci.
Invece oggi Pompei è uno dei siti archeologici più visitati e studiati, croce e delizia della tutela e della valorizzazione, dopo anni in cui ha rappresentato un modello di cattiva gestione del patrimonio culturale del belpaese con i noti richiami dell’Unesco.
Qualcosa sta cambiando, lentamente e con i tempi propri di un sito archeologico costantemente a rischio, ma è sotto gli occhi di tutti il tentativo di restituire alla comunità internazionale la città vesuviana.
Alle domus riaperte dopo anni e ai nuovi percorsi di accessibilità e superamento delle barriere architettoniche si aggiunge il progetto Light4Pompei, nato in collaborazione tra il Mibact e Enel Group con l’obiettivo di rendere visitabile il sito anche dopo il tramonto.
Su invito di Enel, lunedì 3 luglio, abbiamo partecipato all’opening del nuovo percorso all’interno del parco archeologico che permette di vivere in notturna le suggestioni della città vesuviana. Al termine degli interventi istituzionali, alla presenza del Ministro Dario Franceschini e del Direttore Generale di Pompei Massimo Osanna, ci siamo trovati catapultati nella notte pompeiana.
Tante ombre nell’oscurità, entusiaste eppur timorose di proferire parola nel silenzio illuminato dai LED, abbiamo seguito il percorso che da Porta Marina conduce alla Basilica. Abituati a vivere Pompei con turisti che sbucano ovunque, tra le voci di mille paesi diversi, è stato inaspettato l’impatto con la quiete dell’ora tarda.
Una passeggiata al chiaro di luna nella piazza del Capitolium con la sagoma del Vesuvio sullo sfondo e le voci che arrivano dal passato.
Perché Light4Pompei non è solo suggestione di luci, ma anche uditiva: l’accesso ai diversi punti illuminati è accompagnato dal racconto della vita quotidiana degli abitanti della città, nel mercato o nel Tempio di Apollo si possono ascoltare le voci di chi viveva a Pompei secoli fa. Non solo il fascino emozionale della visita, ma contenuti che gettano luce sulle diverse attività che avevano luogo nella colonia.
Il percorso integrato realizzato da Enel ha comportato la sostituzione dei vecchi corpi illuminanti con quelli nuovi a Led che permettono un risparmio energetico del 60%, unendo quindi alla valorizzazione del sito anche un ammodernamento dell’infrastruttura luminosa in ottica più green.
La visita di Pompei in notturna è a quell’ora in cui si esce per un gelato o un drink dopo cena: quale migliore occasione per concedersi una serata diversa e provare l’emozione di un racconto lungo duemila anni?
L’apertura serale del parco archeologico segue un calendario che inizia il 13 luglio e termina il 24 agosto: il martedì e il giovedì sarà possibile vivere le mille e una notte di Pompei a partire dalle ore 21,00 in 6 turni di visita per gruppi di 50/60 persone.
Per info potete consultare questo sito web (in manutenzione al 6 luglio 2017).
Abbiamo partecipato alla visita in esclusiva con le blogger Marina Lo Blundo di Generazione di Archeologi e Giovina Caldarola di Aquinum. Nel corso della serata abbiamo raccontato sui social la nostra esperienza emozionale attraverso tweet, foto e video.
Qui trovate l’impatto dei tweet realizzati durante la giornata → https://www.tweetbinder.com/rsmini/kbA948iSuv5
Antonia Falcone
(@antoniafalcone)
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