I sogni infranti del parco del Gladiatore (da La Stampa del 03/04/2013)

L’articolo di Flavia Amabile di pochi giorni fa focalizza l’attenzione sul progetto per il Parco Archeologico della via Flaminia, anche se forse, vista la forte discontinuità delle evidenze, si potrebbe applicare più efficacemente la categoria del Museo Diffuso.

 

Al di là dei progetti e dei sogni degli archeologi, però, nemmeno la quanto mai opportuna presenza di una linea ferroviaria che sembra progettata per portare il visitatore da un sito all’altro, quasi fosse una macchina del tempo, è riuscita ad aiutare il recupero di una porzione di territorio gravida di testimonianze del passato, e così i monumenti, scavati e poi lasciati a sè stessi, accolgono il visitatore tra rifiuti e cemento.

 

 

La fine di marzo era una stagione meravigliosa nella villa di Livia, moglie dell’imperatore Augusto. La villa era circondata da un paesaggio che non aveva eguali nei dintorni di Roma: colline, prati e il Tevere. Si trovava lungo la via Flaminia, l’arteria più importante tra la capitale dell’impero e le regioni settentrionali. Capitava che Livia si ritirasse lì e che l’imperatore andasse a trovarla quando si liberava dagli impegni. Dal centro di Roma era un piccolo viaggio ma la distanza era ripagata dalla bellezza del paesaggio costellato di importanti mausolei e distese di dolci prati.

 

L’anno prossimo saranno 2 mila anni dalla morte di Augusto: si sta mettendo a punto il programma delle celebrazioni ma quel pezzo della sua vita difficilmente potrà essere ricostruito se non con una buona dose di fantasia. Eppure la Soprintendenza Archeologica ha nel cassetto un progetto per trasformare la Flaminia in una nuova Appia antica. E’ un’idea talmente semplice da sembrare la scoperta dell’acqua calda. Sfrutta il vantaggio che la Flaminia ha rispetto alle altre rinomate strade consolari: la linea ferroviaria, la Roma-Viterbo.

 

Avete mai provato a raggiungere l’Appia senza un’auto privata? Da perderci la testa. La via Flaminia, invece, ha un trenino con le fermate che sembrano studiate da un archeologo per quanto sono vicine agli antichi siti. Quando fu scritto il progetto, c’era anche qualcos’altro: un paesaggio ancora non troppo diverso da quello attraversato dall’imperatore. Bastava unire questi elementi per avere un Parco archeologico, affermarono i fautori del progetto, sostenuti da Italia Nostra.

 

… continua

Commenti

2 commenti
  1. caterina ottomano
    caterina ottomano dice:

    Che cosa meravigliosa sarebbe il parco della Flaminia! Posso solo immaginare quante persone approfitterebbero della linea ferroviaria per andare a visitarlo. Ci vorrebbe un grande sponsor, tipo la Tods, che ha finanziato i restauri del Colosseo. Ma forse è un progetto che non dà moilta visibilità e ha poco ritorno in termini pubblicitari. Si potrebbe chiedere qualche eurinio a Russell Crowe…

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  2. Domenica
    Domenica dice:

    Sarebbe non solo una cosa meravigliosa, un sogno archeologico, ma pensa a che rilancio per il territorio, a che ritorno di immagine per le ferrovie, persino. ‘Il treno del tempo, dal Gladiatore alla villa di Livia’.

    Ma chissà che i sogni prima o poi non si realizzino, va…

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