EA: Emergenza d’Archeologia (Episodio secondo) ~ di Paola Romi

1.02 – STAR WARS II – L’attacco dei cloni

 

L’università è finita, o quasi, ormai la famiglia ci ha trasmesso una di quelle malattie che si chiamano etica e/o necessità del lavoro, purtroppo la vita accademica non ci entusiasma. Oppure, confessiamolo, nell’Accademia non c’è posto per noi. Ed eccoci qua, con un sorriso Durbans degno del migliore spot, alle prese col nostro primo lavoro. Finalmente non più semplici numeri ma persone, professionisti.

 

Svegliamoci, svegliatevi.

 

O è un sogno, o siete finiti nella versione radicalchic di The Truman Show. Perché se c’è una regola che vige in tante realtà dell’archeologia di emergenza è l’assoluta ininfluenza di CHI lavora. Nella maggioranza dei casi non conta chi sei, non serve sapere quali sono le tue attitudini e, soprattutto, bisogna accontentarsi. Un esercito di figurine da spostare sul tabellone del territorio. Così se Pikachu è da 20 giorni a Osteria del Suburbio perché farlo lavorare tranquillo? Spostiamolo di 45 km, non verso casa sua, bensì in una terza direzione, e mandiamolo sulla via Disperatina così Bulbasaur lo posizioniamo a vicolo degli Altrui Privilegi, che lui sai, è amico della mia … .

 

Va bene, ci piacciono tanto i giochi di ruolo, dobbiamo fare la gavetta, ma non vorremmo da soli alzare il PIL dell’Arabia Saudita e friggerci perennemente il cervello per scambiare dati al telefono col collega che “c’era prima”. Anche perché non c’è niente di più indisponente del sentire qualcuno che ribadisce, con la simpatia di Gollum, che Ermengarda però, non si comportava come te. Ma IL Problema dell’essere numeri non è solo ed essenzialmente questo. Perché brave cooperative e società esistono, pare: tuttavia per cercare di perdurare in questa condizione ontologica, l’esistenza appunto, devono confrontarsi col mercato. E quindi il giovane Holden, no scusate, il giovane Archeologo, oltre che mobile, qual piuma al vento, deve anche essere economico. Non che esista una reale contrattazione, questo è, se lo vuoi bene, altrimenti ce ne sono tanti fuori. Tutti uguali, tutti affamati, anche senza conoscere Steve Jobs.E se non sono il top, meglio. Se ti possono criticare tenerti sotto controllo è più semplice.

 

La forza di questi sistemi tuttavia è la nostra disperazione e la nostra relativa disattenzione. Quindi, se ci riflettiamo, scardinarli dovrebbe essere semplice.

 

Se l’ “esercito” è fatto di cloni, senza cloni l’ “esercito” non esiste.

 

Voi vi sentite ancora cloni, per caso?

 

.

 

P.S. Per una riflessione meno ironica sull’annosa questione dell’equa retribuzione e dell’inquadramento professionale in campo archeologico si vedano le posizioni ed i siti delle associazioni di categoria ormai fortunatamente esistenti.

 

Paola Romi, l’autrice di questo post è su Twitter: @OpusPaulicium

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