ArcheoWeb Reviews: Archaeology’s Interactive Dig
Professione Archeologo oggi vi propone di visitare Archaeology’s Interactive Dig sul sito archaeology.com (curato dall’Archaeological Institute of America).
Di cosa si tratta? I curatori del sito lo dicono chiaro e tondo: We bring the excavations to you!
E’ possibile scegliere tra diverse campagne di scavo e seguirle passo dopo passo: si possono consultare i giornali di scavo, visionare i video sulle attività giornaliere che hanno luogo sullo scavo, conoscere lo staff, etc. Insomma prendere parte a distanza e tramite il web ad uno scavo archeologico.
Un esempio di divulgazione scientifica che avvicina il pubblico all’archeologia in modo immediato.
Quando in Italia?
Qui i link ai progetti più recenti di Archaeology’s Interactive Dig:
Ragazze, ma questi sono anni luce davanti a noi. Vi rendo noti alcuni gustosi stralci delle MODALITA’ DI CONSEGNA DELLA DOCUMENTAZIONE DI SCAVO ARCHEOLOGICO a cura della soprintendenza archeologica della lombardia. Alla voce Documentazione fotografica si legge.
-In caso di indagini con esito negativo saranno sufficienti le immagini digitali.
Per scavi con esito positivo dovranno essere consegnate anche:
2. DIAPOSITIVE A COLORI relative almeno a: foto generali, strutture principali o altri elementi significativi del sito. Le diapositive dovranno essere accompagnate da relativo elenco in formato .xls o .ods recante le medesime voci elencate per le foto digitali. Alle diapositive non deve essere applicata alcuna etichetta. Tutte le immagini (in qualsiasi formato) dovranno contenere riferimenti metrici e orientamento. Di ciascun soggetto ripreso devono essere di norma fornite due immagini: una contenente l’indicazione del soggetto ripreso su supporto leggibile (lavagnetta), l’altra senza.
NOTA BENE: deve essere predisposto un pacchetto da consegnare all’ufficio fotografico contenente le diapositive (prive di eventuali doppi e tripli scatti che devono comunque essere allegati alla documentazione), e le digitali corrispondenti, con due elenchi informatizzati in .xls o .ods (secondo il modello sopra indicato). Dovrà esserci perfetta corrispondenza tra foto digitali e diapositive e tra i rispettivi elenchi. Le foto in formato digitale che non hanno un corrispettivo in diapositiva devono essere classificate separatamente e deve quindi essere predisposta una apposita cartella con relativo elenco in formato .xls o .ods (i campi sono i medesimi).
Vi rendeto conto? Chiedono ancora LE FOTOGRAFIE DIGITALI!! Ma se non si trovano più nè pellicole, nè chi le sviluppa…
Caterina io per questo sito web americano ho perso la testa! Ti rendi conto che cosa sono riusciti a creare?
In Italia se qualcuno proponesse un’idea del genere gli si aprirebbero le porte dell’ade per inghiottirlo, con corteggio di soprintendenti e baroni vestiti da diavoli.
Pensa che qualche settimana fa sono stata a fare delle ricerche nella biblbioteca della Soprintendenza a Taranto e alla mia richiesta se fosse possibile connettersi ad internet, mi hanno gentilmente risposto che in biblioteca non c’era connessione…. nel 2013.
Il principale problema, comunque, è che tutti i dati di scavo sono proprietà dello stato e non possono essere divulgati liberamente.
E’ vero, e però è anche vero che con questa scusa vengono tenuti per anni praticamente segreti i risultati di certe ricerche, e se ti serve proprio quel confronto, vuoi notizie proprio su quell’insediamento, dove sai c’è un’indagine in corso, devi chiedere il favore al collega e se ti va male… in pratica, ti attacchi.